Ad un mese dalla Giornata Mondiale dell’Udito e in vista della Giornata della Salute, ci sembra utile e opportuno ritornare sul tema della prevenzione uditiva, data la grande importanza che l’udito riveste nella nostra vita, in quanto principale mezzo di comunicazione con gli altri.
La capacità uditiva è fisiologicamente destinata ad affievolirsi nel corso del tempo: le cellule dell’apparato uditivo invecchiano e si deteriorano come tutte le altre e alcune di esse, le cellule cigliate responsabili di captare i suoni, non hanno capacità di rigenerarsi. Ecco perché dopo i 50 anni si assiste ad un progressivo calo dell’udito.
Tuttavia è possibile adottare alcune buone abitudini per ritardare questo calo uditivo e “rafforzare” l’udito.
In primo luogo, è bene non esporre l’udito a rumori forti. Non facciamo riferimento solo ai suoni dannosi (sopra gli 80dB) come quello di un’esplosione o dei fuochi d’artificio), ma anche suoni più comuni come quello del traffico cittadino, di alcuni elettrodomestici o della tendenza di ascoltare la musica ad alto volume con le cuffie auricolari. Anche questo tipo di suono sulla soglia degli 80dB per un lasso di tempo prolungato può risultare dannoso.
In secondo luogo, è importante curare l’igiene delle orecchie, utilizzando prodotti specifici come gli spray auricolari e non i cotton fioc, che possono risultare pericolosi per l’integrità del padiglione auricolare.
Infine, anche uno stile di vita sano, con cibi ricchi di acido folico, vitamine e sali minerali utile per l’udito, senza eccessi di alcool, zuccheri, caffeina e tabacco possono contribuire a mantenere l’udito sano.
I campanelli d’allarme del calo uditivo
Come si è detto, il calo uditivo non è un fenomeno immediato (tranne rari casi), ma è un processo che si sviluppa nel corso degli anni. Per questo, è possibile riconoscere alcuni campanelli d’allarme, alcuni piccoli segnali che possono suggerire un principio di ipoacusia.
Uno dei più comuni è di certo la tenenza a chiedere di ripetere ciò che è stato appena detto. Quando chiacchierano in luoghi affollati e rumorosi, con interlocutori che non scandiscono bene tutte le parole o parlano velocemente, le persone ipoacusiche hanno difficoltà a cogliere bene le singole parole, e quindi chiedono spesso di ripetersi.
Un altro campanello d’allarme molto diffuso è la tendenza ad alzare il volume della tv oltre la soglia ritenuta normale e accettabile da parte delle altre persone che la stanno guardando. Ciò avviene sia perché in tv non è possibile aiutarsi con la lettura del labiale, come spesso accade dal vivo, dato che molti film e serie tv sono girati in lingua inglese, sia perché la qualità dell’audio della tv non è sempre delle migliori.
Altre situazioni da tenere sotto controllo sono la difficoltà nel percepire le voci sussurrate o timbri di voce acuti, come quelli dei bambini, oppure non sentire sveglie, campanelli e timer da cucina, che anche hanno suoni ad alte frequenze (le prime che cominciano a venire meno).
Spesso, non sono le persone con un principio di ipoacusia ad accorgersi del problema, bensì i loro cari o chi gli sta intorno; altre volte invece, pur notando i segnali, non si vuole ammettere di avere un problema. Ecco perché il Team Audin, come principale incentivo alla prevenzione uditiva, raccomanda di prestare attenzione a questi segnali, di seguire i consigli per proteggere l’udito e di usufruire delle giornate di screening e prevenzione gratuita che si tengono nei nostri centri acustici.
Audin e la prevenzione uditiva
Audin infatti promuove la prevenzione uditiva invitano tutti i cittadini ad effettuare con regolarità controlli dell’udito accurati e approfonditi. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, dopo i 50 anni sarebbe consigliato effettuare un test dell’udito almeno una volta all’anno.
Nei nostri centri acustici è possibile eseguire test audiometrici con le migliori tecnologie di ultima generazione, potendo fare affidamento sulle competenze e sulla professionalità di tecnici audioprotesisti con anni di esperienza nel settore.
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