La vita è per il 10% ciò che ti accade e per il 90% come reagisci a ciò che ti accade.
E le nostre Audin Stories raccontano proprio questo.
10 protagonisti, 10 storie, 10 racconti di vita reale e coinvolgente.
Un viaggio nel profondo delle emozioni di una persona ipoacusica, dalla consapevolezza fino al percorso di riabilitazione uditiva e il ritorno ad un mondo ricco di suoni. Creare consapevolezza, sensibilizzare ed emozionare: questo fanno le nostre storie attraverso le loro parole.
Fabio, 63 anni, è un medico oncologo, nato con la passione della medicina: la prima borsa da medico gli è stata regalata a tre anni. E’ proprio nel suo lavoro, di fronte ai suoi pazienti con cui ha incontri verbali tutti i giorni, che si è accorto di non riuscire realmente a capire cosa dicessero.
Ha una grande passione per il vino che nasce 22 anni fa, che coltiva tutti i weekend nel suo vigneto nella casa in campagna.
Giovane mamma, 45 anni, due figli, laureata e occupa una posizione manageriale in una società internazionale. Protesizzata a 42 anni in seguito ad una visita sul posto di lavoro, un otorino si accorge del suo difetto logopedico, la “zeppolina” come la chiama lei, e le fa fare l’esame audiometrico.
Ci ha raccontato di non aver mai avvertito alcuni suoni come ad esempio alcuni suoni dell’automobile, come i sensori di parcheggio o le cinture, o suoni casalinghi come lo scarico o il suono che produce la figlia battendo con un cucchiaio sulla tazza per la colazione, o ancora sul luogo del lavoro il fax.
La sua ipoacusia è sempre stata mitigata e superata riuscendo a completare le frasi che ascoltava, in qualche modo scegliendo la parola giusta da inserire nel contesto delle frasi.
Massimo Boldi, conosciuto anche col soprannome di Cipollino, dal nome di Max Cipollino, uno dei suoi personaggi comici più noti, ci ha raccontato la sua esperienza. Molti lo conoscono come attore e comico che per più di vent’anni ha fatto coppia con l’attore romano Christian De Sica; pochi lo conoscono davvero nel profondo.
Quando era piccolo e viveva nel suo paese d’origine dove pioveva spesso, si addormentava con il rumore della pioggia su una palma che vedeva dalla finestra della sua camera. Quando è diventato adulto e ha acquistato la sua prima casa, ha piantato una palma nel suo giardino. Si è accorto del suo disturbo uditivo proprio così: non sentendo più quando pioveva il “tic tic tic” della pioggia sulla sua palma.
Figlia, madre e nonna, tre generazioni a confronto. Questo è il racconto di Irene, Erika e Graziella. Tutte e 3 con ipoacusia.
Irene, solare e sorridente con una grande passione per il basket. All’età di 3 anni le è stata diagnosticata un’ipoacusia neuro sensoriale grave sulle frequenze acute. Grazie alla logopedia e soprattutto all’utilizzo degli apparecchi la situazione negli anni cambia. “Ma anche le foglie fanno rumore”, questa la sua prima frase la prima volta che sentì i rumori di fondo e tutto quello che la circondava.
Zamira è una donna di 50 anni, è albanese, ma vive in Italia da quasi 30 anni, lavora in un’agenzia di Assicurazioni, ha un compagno con cui convive. La sua quotidianità e il suo tempo sono dedicati alla sua casa, a sua figlia acquisita, figlia del suo compagno, al suo cane e alla lettura di cui è appassionata.
L’esperienza delle protesi è recente, quando a cavallo della pandemia Covid, spinta anche dal dover portare la mascherina, ha deciso di rivolgersi ad Audin per risolvere la difficoltà di capire gli altri quando le parlavano.
Taigo ha 11 anni fra meno di un mese è un bambino molto attivo, attento, vivace, furbo. Va a scuola e pratica ben 4 sport ad ottimi livelli, gioca a calcio, a tennis, ma il karate è quello che preferisce, è bravissimo nelle freccette.
Aika ha 17 anni E quando racconta e parla di sé sembra più grande della sua età. Anche Aika pratica il karate, già dall’età di 9 anni, è cintura nera e quando diventerà maggiorenne potrà decidere di essere un’atleta solo nell’ambito normodotati o anche in ambito paralimpico, nello specifico non udenti.
La vita dei ragazzi è quella di una classica coppia di fratelli a cui piace giocare e farsi dispetti, spesso anche allenarsi insieme nella pratica del karate.
Enrico è un medico odontoiatra. Ma anche marito, padre di famiglia e nonno. Sono quasi 50 anni che pratica il karatè e lo insegna da circa 45 anni. In questa disciplina dice di aver trovato le risposte giuste: nel karatè infatti non è previsto solo il combattimento, ma anche la resa, che non viene vista come sconfitta ma come trasformazione.
All’età di 47 anni si è ammalato di una malattia definita incurabile, che lo ha portato a conoscere a fondo se stesso e i suoi limiti. Nel corso della malattia, la protesizzazione ha giocato un ruolo importante nel permettergli di continuare di vivere serenamente la sua vita. Con la protesizzazione la sua vita è cambiata dal giorno alla notte.
Giada ha 4 anni, è una bambina molto attiva e vivace, all’inizio sembra timida e si nasconde dietro al papà o alla mamma, ma appena prende confidenza con il mondo e l’ambiente che siano il suo ambiente o un nuovo ambiente diventa subito padrona del contesto e non ha timore di far sentire la sua voce o di aggiungere la sua opinione.
Le piace ballare, danza classica, puntualizza, per cui ha iniziato a prendere lezioni, per poi seguire il suo modo di interpretare i passi che impara autonomamente. Sa spiegare ai suoi coetanei il suo problema facendosi rispettare e la sua socialità non sembra risentire degli apparecchi.
Giulio ha 23 anni ed è un ragazzo solare e determinato. La forte passione per il mondo antico lo ha portato ad intraprendere gli studi delle lettere classiche. Studia anche recitazione, scelta che ha preso con leggerezza, passione e dedizione nonostante la sua ipoacusia.
Ha scoperto di essere ipoacusico all’età di 9 anni ed ha subito intrapreso l’iter insieme ad Audin. Ha un sogno nel cassetto, quello di diventare un attore ed è per questo che ha iniziato anche un corso di cinematografia. Considera l’apparecchio acustico un suo amico e alleato nel suo percorso di vita.